AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

6 gennaio 2014

NON CE NE VA BENE UNA...

Che stile questi fiorentini. Una tifoseria che piange ed insulta, un presidente che definisce "farabutto" il povero Rinaudo, "colpevole" di aver compiuto un normalissimo fallo di gioco ai danni di Giuseppe Rossi. E' forse colpa di Rinaudo se Rossi ha le ginocchia di cristallo?! Eppure i fiorentini non hanno perso occasione per lagnarsi, per crearne un caso mediatico, per aggredire ed inveire contro un giocatore la cui unica colpa è di aver compiuto un fallo come se ne vedono a decine in ogni partita di calcio. Mah... Questi fiorentini si dimostrano essere non molto diversi dai loro acerrimi nemici juventini: sanno solo piangere anche quando vincono, sanno solo aggredire ed insultare con l'arroganza di chi si crede superiore. Auguriamo con tutto il cuore alla Fiorentina di non raggiungere alcuno dei propri obiettivi stagionali.
Chiusa questa breve ma necessaria parentesi, possiamo analizzare a mente fredda ciò che si è visto in campo. Il risultato ha dato ragione ai viola, ma se diciamo che il Livorno avrebbe meritato almeno il pareggio nessuno può contraddirci. La partita era stata preparata perfettamente da Nicola: squadra corta, compatta, attenta a chiudere ogni spazio alla manovra dei palleggiatori viola e pronta a ripartire negli spazi che inevitabilmente si sarebbero creati. Il primo tempo è scivolato via così senza grossi sussulti e anzi, l'unico grande acuto è stato prodotto dagli amaranto, con un'azione di contropiede letale fermata per un fallo più che dubbio. Peccato, perché il Livorno avrebbe potuto chiudere la prima frazione di gara in vantaggio: chissà che partita avremmo visto... Purtroppo, però, non è la prima volta che certe decisioni arbitrali ci vengono contro.
Nella ripresa la Fiorentina ci prova di più, costringendo Bardi a un intervento super. L'occasione più clamorosa è tuttavia ancora per il Livorno, con un colpo di testa di Mbaye che colpisce la traversa della porta difesa da Neto. Gli episodi però ci puniscono ancora una volta: mentre il colpo di testa di Mbaye va ad infrangersi sulla traversa, quello di Rodríguez si insacca in rete e si rileverà determinante per le sorti del match. Il Livorno infatti cercherà il pareggio, andando clamorosamente vicino al gol in un paio di circostanze, ma un pizzico di sfortuna e le decisive parate di Neto impediscono di conquistare un punto che sarebbe stato strameritato.
Sia chiaro, non è che il Livorno abbia dominato la partita, anzi: il possesso palla è stato a lungo nelle mani della Fiorentina, ma si è trattato di un possesso palla sterile, mai veramente incisivo. Il Livorno ha fatto la partita che deve fare una squadra che si trova al cospetto di un avversario nettamente superiore da un punto di vista tecnico: difesa solida, squadra compatta, raddoppi di marcatura continui. Inoltre, a differenza delle ultime apparizioni in trasferta, abbiamo finalmente visto un Livorno da battaglia: pressing continuo, contrasti decisi, volti mai domi. Insomma, quella sana cattiveria agonistica indispensabile per una formazione che deve salvarsi.
Ora diventerà quasi fondamentale la sfida con il Parma: se dovesse arrivare una sconfitta, la situazione si farebbe terribile. Dovrà arrivare necessariamente un risultato positivo, non importa come. Con le buone o con le cattive dovremo fare nostra la partita. Vincere per continuare a sperare. Per il resto siamo (purtroppo?) nelle mani di Spinelli.

Davide Lanzillo

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