AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

27 agosto 2013

Un K.O. in attesa di rinforzi...

Questa è la serie A: un campionato duro, difficile, spietato, in cui puoi anche difendere con le unghie e con i denti uno zero a zero contro una squadra nettamente più forte di te, ma poi basta un attimo, una giocata per andare sotto e non alzarti più. E magari quella giocata arriva proprio nel tuo momento migliore, quando la sofferenza si sta facendo più lieve ed inizi ad accarezzare l'idea di poter far del male ai tuoi avversari.
Questo è successo contro la Roma: una grande sofferenza, un avvio timido, ma anche una difesa ben concentrata e attenta a non lasciare troppi spazi ai campioni giallorossi.
Per più di un'ora il muro amaranto era riuscito a reggere: qualche super intervento di Bardi e un pizzico di fortuna avevano contribuito a tenere inchiodato il risultato sul pareggio. Poi, proprio quando gli amaranto sembravano togliersi di dosso l'emozione del debutto, ecco il gran gol di De Rossi, il colpo del fuoriclasse. Passano poco più di due minuti e Florenzi approfitta del momento di sbandamento generale per insaccare anche la seconda rete. A quel punto la partita è finita: troppa la differenza di valori in campo, ancora troppo acerbo questo Livorno per poter creare grossi grattacapi a Totti e compagni. Purtroppo è così.
Abbiamo imparato a conoscere il cuore e il carattere di questo gruppo, ma in serie A non basta: serve personalità, serve esperienza, servono giocatori abituati a calcare questi palcoscenici. In altre parole: servono rinforzi veri.
Già nella serata di domenica abbiamo potuto constatare la difficoltà micidiale di questo torneo: è necessario affrontarlo con la giusta rosa, con i dovuti aggiustamenti, consapevoli che sarà comunque durissima. Ma almeno saremo pronti a giocarcela. 

Davide Lanzillo

18 agosto 2013

Coppa Italia amara: Livorno già fuori

Punto uno: non è il caso di fare tragedie e dipingere panorami catastrofici, come già qualcuno sta iniziando a fare.
Punto due: è evidente che a questa squadra serve qualche rinforzo di valore, in grado di far compiere un salto di qualità. 
Punto tre: mettiamoci già in testa che questa sarà una stagione di sofferenza, in cui inevitabilmente le sconfitte saranno più numerose delle vittorie; il nostro obiettivo è raggiungere il quartultimo posto, non lottare per l'Europa. 
Premesso tutto questo, è chiaro che perdere non fa mai piacere, nonostante la Coppa Italia abbia smarrito ormai da tempo qualsiasi fascino. Non fa piacere anche perché di fronte c'era il Siena, squadra non proprio simpatica da queste parti, squadra che risulta sempre indigesta ai colori amaranto. La sconfitta, comunque, non rappresenta lo specchio fedele di quanto visto sul terreno di gioco: il risultato sarebbe potuto essere ben diverso se Paulinho non avesse fallito almeno due comode occasioni da rete e se la traversa non si fosse opposta ad una punizione calciata dallo stesso brasiliano. Non che la prestazione sia stata scintillante (anche perché con il caldo che aleggiava sul Picchi sarebbe stato impossibile), ma è stata quanto meno ordinata e propositiva, con la stessa voglia di giocare che ha caratterizzato il Livorno 2012/2013. 
La sconfitta ha però almeno il merito di far drizzare le antenne in società: servono rinforzi e non c'è più tempo per attendere. Dove servono i rinforzi? Beh, un po' in tutti i reparti. La dirigenza sembra esserne consapevole, dando la caccia a un difensore, a due centrocampisti e a due attaccanti. Quello che stupisce, però, è che sembra non esserci una particolare attenzione nella ricerca di un esterno sinistro: Gemiti e Lambrughi sono due buoni giocatori e due professionisti esemplari, ma siamo sicuri che siano in grado da soli di reggere l'urto della serie A?!
Restano soltanto due settimane di tempo per completare la rosa della squadra: adesso la società deve dare prova di serietà e di impegno, per far sì che le critiche di una parte della tifoseria non diventino le critiche di tutti.

Davide Lanzillo

14 agosto 2013

Mercato: è tempo di agire

Mancano undici giorni al via del prossimo campionato di serie A. Tra soli undici giorni al Picchi arriverà la Roma di Totti e De Rossi, ma il mercato in casa amaranto ha regalato fino adesso ben poco. Dei famigerati 4/5 rinforzi di categoria richiesti da mister Nicola ne è arrivato per il momento soltanto uno, quel Leandro Greco che proprio in maglia giallorossa è cresciuto.
La tifoseria è stata fino ad oggi paziente, riconoscendo alla società il merito di aver mantenuto l'ossatura del gruppo della scorsa stagione e lasciandola libera di muoversi nei meandri del calciomercato senza troppe pressioni. Merito della dirigenza è senza dubbio quello di non cedere a valutazioni ed ingaggi gonfiati ad arte da procuratori mai sazi e sempre più avidi, dimostrando intelligenza e pazienza. Adesso però non c'è più tempo per aspettare: serve agire. 
L'entusiasmo della tifoseria, ed in particolare quello della sua parte più calda, è stato evidente anche nel corso della festa tenutasi sabato scorso: vogliamo forse spengere questo fuoco? No, non avrebbe senso. Sarebbe una rimessa per tutti, in primis proprio per il patron Aldo Spinelli, il quale sa perfettamente cosa significhi in termini economici vivere in serie A. 
La serie A però è una brutta bestia, un campionato spietato, in particolar modo quest'anno: basta dare un'occhiata all'elenco delle squadre al via per rendersi conto della sua difficoltà. Per questo servono i dovuti rinforzi, consapevoli comunque che la salvezza sarà un traguardo durissimo da raggiungere, ma consci almeno di potercela giocare ad armi pari. Nessuno pretende un Livorno da Europa League, ma neanche vogliamo assistere a retrocessioni già scritte a febbraio come avvenuto nelle ultime due apparizioni nella massima serie.
Alla società lanciamo quindi un appello: dateci una squadra all'altezza.
A rendere il Picchi un fortino invalicabile, poi, ci penseremo noi.

Davide Lanzillo

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