AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

3 giugno 2013

Una promozione strameritatA!

Una promozione che più meritata di così non si può. Una cavalcata trionfale, un percorso tortuoso affrontato contro tutto e contro tutti per tornare nell'olimpo del calcio. 
Dopo la delusione di Modena il rischio di un crollo psicologico era una minaccia più che concreta: una squadra qualsiasi avrebbe mollato gli ormeggi, avrebbe alzato il piede dall'acceleratore dopo aver visto sfumare le porte della serie A in maniera così cruenta. Ma questa non è una squadra qualsiasi, questa non ha un allenatore qualsiasi, questo non è un gruppo di giocatori qualsiasi.
Neppure il tempo di smaltire la botta patita con il Sassuolo che si sono ritrovati catapultati in campo, a giocarsi la promozione contro squadre che in alcuni momenti della stagione si sono ritrovate addirittura a lottare per non retrocedere. Assurdo. Assurdo giocarsi tutto in appena dieci giorni dopo aver dominato un campionato per nove mesi. Eppure questi ragazzi hanno trovato la forza per non scomporsi, per risalire in sella e cominciare a pedalare di nuovo, con una carica ancora maggiore. 
Hanno dovuto affrontare difficoltà incredibili: tre volte in svantaggio nelle prime tre partite dei play-off e tre volte hanno saputo recuperare. Fantastici. Un'anima che non muore mai
Colpo su colpo hanno sempre risposto, anche quando i media nazionali hanno iniziato a darci per bolliti, anche quando è iniziata una vera e propria propaganda pro-Empoli su tutte le emittenti e i quotidiani sportivi.
Il "grande" Empoli del "fenomeno" Saponara esce da Livorno con le ossa rotte, asfaltato da una squadra che avrebbe potuto anche accontentarsi del pareggio ma che ha deciso di andare a conquistarsi la vittoria, per ribadire e dimostrare ancora una volta chi è il più forte. Un finale perfetto, un finale che non avrebbe potuto essere perfetto.

Davide Lanzillo


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