Un percorso iniziato sottovoce, a fari spenti, senza alcun tipo di proclamo, ma che fin dalle prime giornate aveva lasciato intravedere una luce nuova. Adesso quella sensazione iniziale si è trasformata in qualcosa di più, è cresciuta giorno dopo giorno in silenzio, fino a diventare una certezza. Essere tornati protagonisti ci riempie di orgoglio, essere tornati a sognare ci ha fatto riscoprire un'emozione ormai dimenticata da tempo.
Tuttavia qualcosa che ancora non funziona c'è: le presenze allo stadio. Lo scorso anno lo spettacolo offerto dalle tribune del Picchi era deprimente e la motivazione trovata dagli "assenteisti" era indicata nello scarso rendimento della squadra. Ma quest'anno che scuse ci sono?! La squadra vola eppure gli spazi vuoti sugli spalti abbondano. Certo, la crisi economica c'è e colpisce duro moltissime famiglie, quindi chi non può frequentare lo stadio per cause così serie non ha bisogno di giustificazioni, anzi. La critica si rivolge invece a coloro che pur potendo decidono volontariamente di restare a casa "perchè fa freddo" oppure "perchè piove" oppure ancora "perchè sono contro i tornelli". Ma smettiamola. La verità è che ogni scusa è buona per starsene comodi sul divano con il telecomando tra le mani. Ma dov'è finito il livornese di una volta?! Dov'è finito quel pubblico che metteva paura agli avversari fin dal loro ingresso in campo per il riscaldamento?!
Ora sicuramente in occasione dell'impegno casalingo con il Sassuolo ci sarà ben altro colpo d'occhio, ma così è troppo facile. Troppo facile fare la presenza quando si gioca contro Spezia, Verona o Sassuolo e disertare quando di fronte c'è il Grosseto o la Ternana. Forse c'è ancora chi non si rende conto fino in fondo di quello che sta costruendo questa squadra e di ciò che stanno facendo questi ragazzi.
Se il Livorno vola, altrettanto ancora non si può dire per il suo pubblico.
Vogliamo iniziare a volare anche noi?!
Davide Lanzillo