AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

31 dicembre 2012

2012: DALLA PAURA AL SOGNO. SENZA MAI DIMENTICARCI DEL MORO

Il 2012 finisce con un pareggio. Peccato, chiudere con una vittoria sarebbe stato il massimo per coronare una seconda parte di anno semplicemente strepitosa, ma possiamo essere più che soddisfatti anche così. Il campionato va in letargo lasciandoci in eredità un secondo posto da stropicciarsi gli occhi, con un vantaggio di 4 punti sul Verona multimilionario e ben 14 sul quarto posto. Scusate se è poco.
L'anno è finito in crescendo, sia per quanto riguarda i risultati della squadra (imbattuta da 12 giornate: 8 vittorie e 4 pareggi), sia per il pubblico, che finalmente oltre ad essere caldo è tornato anche numeroso, trasformando il Picchi in una bolgia infernale. Eccezionale soprattutto la curva nelle ultime due gare casalinghe, con un tifo da brividi e una bellissima coreografia di sbandieratori prima della partita contro la Juve Stabia. 
Adesso c'è quasi un mese intero per ricaricare le batterie, per poi ripartire ancora più carichi e ancora più motivati, sapendo che niente è stato ancora fatto ma che le premesse per rendere indimenticabile il 2013 ci sono tutte. 
Vi ricordate in che situazione arrivò la sosta nella passata stagione?! Avevamo appena perso in casa con il Brescia in una serata da lupi, con il libeccio che soffiava a 100 Km/h. Era la quinta sconfitta consecutiva, in un clima sempre più distaccato e pessimistico verso la squadra, con uno Spinelli deciso ad abbandonare la guida della società. Alla fine arrivò una salvezza sofferta, conquistata solo all'ultima giornata. È passato solo un anno da allora eppure è cambiato tutto: la squadra ora vince e diverte, ma soprattutto lotta; il pubblico è tornato vicino ai propri colori, sostenendoli sempre, anche nei momenti di maggior difficoltà e anche quando il risultato non arriva (indimenticabile la sera di Livorno - Spezia); Spinelli ha ritrovato un entusiasmo ancora maggiore di quando approdò a Livorno per la prima volta. 
In mezzo a tutto questo c'è stato un dramma, un dramma che non potremo mai dimenticare. È per questo che l'ultimo pensiero del 2012 non può che essere per il Moro, proprietario di quella maglia numero 25 che non solcherà più il prato del Picchi. In quell'attimo maledetto tutto è cambiato, tutto ciò che orbita intorno al Livorno Calcio ha ripreso vigore, ha subìto una scossa, si è verificata una rinascita collettiva, lenta ma inesauribile. 
Tutto è cambiato e non può essere un caso. Chissà, forse anche per Piermario tutto è cambiato, chissà che non sia lui a guidare tutti noi, squadra e tifosi, alla conquista di un sogno, un sogno che era anche il suo.


Davide Lanzillo

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