AMARANTO NEL CUORE

AMARANTO NEL CUORE

21 ottobre 2012

VERGOGNA


Vergogna. Non troviamo altre parole per descrivere il comportamento dei "tifosi" dell'Hellas Verona. Uno schifo. Un'indecenza. Non bastavano i saluti romani, non bastavano i cori fascisti e gli insulti razziali. No, alla vergogna non c'è mai fine. Gli "uomini" che occupavano il settore ospiti dell'Armando Picchi hanno pensato bene di infangare la memoria del povero Piermario Morosini. Allucinante. Da non credere. Abbiamo sopportato a fatica svastiche e canzonette riecheggianti il periodo più buio della società italiana, ma adesso ci si è spinti troppo oltre il limite. Vilipendere la memoria di un ragazzo scomparso su un campo di calcio no, non è tollerabile, non è da persone sane. 
Il popolo livornese ha il diritto di alzare la voce, ha il diritto di chiedere pene esemplari per questi scellerati e le istituzioni hanno l'OBBLIGO e il DOVERE di prendere seri provvedimenti. Non ce ne frega niente se la società dell'Hellas Verona si è preoccupata subito di diffondere un comunicato di scuse, comunicato, fra l'altro, che non convince proprio per nulla, con la dirigenza gialloblu intenta a sottolineare l' "orgoglio per una tifoseria sempre impeccabile". Vergognoso il comportamento della tifoseria e vergognoso, a nostro avviso, anche il comunicato della società.
A proposito della dirigenza veronese, hanno colpito negativamente anche le parole rilasciate da Giovanni Gardini, attuale direttore generale del Verona e componente della società amaranto nella scorsa stagione. Lui che quel maledetto 14 Aprile era in campo a Pescara, lui che compare in immagini televisive che hanno fatto il giro del mondo in lacrime nel momento del dramma, si è sforzato di minimizzare l'episodio, parlando di un piccolo numero di individui come protagonisti del becero coro. No caro dottor Gardini, lei non si può permettere. Non può permetterselo per quello che ha vissuto sulla sua stessa pelle. Anche fosse stato un solo tifoso a pronunciare certe frasi, andava presa una posizione forte di condanna, SENZA SE e SENZA MA.Lei si è dimostrato schiavo della pseudotifoseria della società per cui lavora.
Infine, sul terreno di gioco, vergognoso è stato (come al solito) il comportamento dell'allenatore dei veneti, mister simpatia Andrea Mandorlini. Non contento di avere infiammato la vigilia della partita con dichiarazioni assurde e inopportune ("sono orgoglioso di essere nemico di Livorno"), al momento della rete del 2-0 della sua squadra si è voltato verso le tribune con il dito medio alzato. E questo sarebbe un professionista...
Così come certi individui autori di cori indecorosi dovrebbero essere rinchiusi a vita per la loro inciviltà, certi allenatori non dovrebbero più vedere un campo di calcio neanche dalla televisione.

PIERMARIO SEMPRE CON NOI

Davide Lanzillo

Post più popolari