AMARANTO NEL CUORE

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15 ottobre 2012

Pronto riscatto: Reggina battuta

Il Livorno è ripartito. È ripartito da dove aveva lasciato, senza alcun tipo di scorie. Lo Spezia e quella sconfitta sono stati dimenticati, gettati in un angolo come se quella partita non fosse mai stata giocata. Il Livorno riparte da dove aveva lasciato, ovvero vincendo a suon di gol.  Lo fa nonostante l'assenza di Luca Siligardi (già a quota 6 reti) e un atteggiamento tattico notevolmente cambiato da mister Nicola: non più il classico 4-3-3 visto fino ad ora, ma un più robusto 4-4-2, con l'inserimento di Belingheri e Schiattarella a centrocampo, dove ha ritrovato spazio anche Emerson dopo due apparizioni da centrale difensivo. 
La mancanza del tridente non si vede: Paulinho e Dionisi bastano per mettere a ferro e fuoco la difesa calabrese, insaccando per tre volte la sfera alle spalle del portiere Baiocco (una doppietta di "Dio" e una splendida rete del brasiliano). Non tutto, però, è stato semplice. 

La Reggina non ha più le ambizioni di qualche stagione fa (il presidente Foti ha stretto i cordoni nella borsa, praticando una politica incentrata sui giovani), ma è una squadra sempre ostica, soprattutto al Granillo, dove ha raccolto 7 degli 8 punti conquistati sul campo. Inoltre la sua posizione di classifica (a causa anche della penalizzazione) non le permette colpi a vuoto. Per questi motivi l'avvio di gara è lento, con le squadre che si studiano, attente più a non offrire il fianco agli avversari che a cercare l'affondo. I calabresi hanno però il merito di sbloccare la gara, sfruttando quello che, al momento, costituisce il tallone di Achille del Livorno: i calci piazzati. È il difensore Adejo al 35° minuto a realizzare la rete dell'uno a zero sugli sviluppi di un calcio di punizione, rendendo vano il miracolo appena compiuto da Fiorillo sul tentativo di Ely. Il gol subìto non risveglia vecchi incubi, non fa male alla squadra di Nicola, anzi: riesce a risvegliare un Livorno che fino a quel momento era stato sì molto disciplinato dal punto di vista tattico, ma poco incisivo in fase di attacco. La reazione è immediata. Passano appena cinque minuti e Dionisi finalizza nel modo migliore un grande assist di Emerson, depositando il pallone in fondo al sacco dopo aver saltato il portiere avversario. 
Nella ripresa si assiste a tutt'altro match: i ritmi sono più elevati, le due formazioni cercano con più convinzione di attaccare alla ricerca della rete. E se un pregio lo ha questo Livorno, è proprio quello di trovare la via del gol con facilità, più di ogni altra squadra del torneo. Dopo una traversa per parte (Gemiti per i labronici e Fischnaller per i padroni di casa), è Paulinho a rompere definitivamente l'equilibrio (74° minuto), siglando una rete capolavoro con un morbido destro da fuori area, con la sfera che conclude la sua corsa sotto l'incrocio dei pali della porta difesa da Baiocco. C'è ancora tempo per un'altra traversa della Reggina (gran botta dai trenta metri di Hetemaj), ma soprattutto per la terza rete del Livorno: Luci serve Dionisi che fa velo per Paulinho, il brasiliano di prima serve ancora Dionisi il quale, a tu per tu con il portiere, non sbaglia. Azione da applausi e partita finita.
Chi, dopo la pesante sconfitta subita con lo Spezia, era già pronto ad attendere al varco il Livorno è rimasto deluso: questa squadra c'è e non ha intenzione di mollare. Ci saranno anche dei limiti è vero (16 reti al passivo sono troppe), ma fino ad oggi si sono rivelati essere ben inferiori ai pregi e alle qualità. Sei vittorie in nove partite non possono essere frutto del caso, così come non possono esserlo le quattro conquistate nelle cinque trasferte fin qui disputate. È ancora presto per poter dire dove questa squadra potrà arrivare, ma una cosa è certa: ci sarà da divertirsi. 


Davide Lanzillo

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